N. 23 | IMPARIAMO A PENSARE COME UN ECONOMISTA DEL XXI SECOLO

ottobre 11, 2018

N. 23 | LET'S LEARN TO THINK LIKE A XXI CENTURY ECONOMIST

Il modello economico tradizionale ha aiutato miliardi di persone a migliorare le proprie condizioni, un risultato ottenuto a grande discapito dei sistemi naturali e sociali. È chiaro a tutti che questo modello deve essere aggiornato alle esigenze e alla realtà del XXI secolo. Oggi la pressione umana sui sistemi naturali è completamente insostenibile, e con i grandi cambiamenti globali che abbiamo indotto nella natura, la nostra stessa civiltà è a rischio. Il cambiamento parte soprattutto dai giovani imprenditori e da manager brillanti, e può essere sintetizzato attraverso alcuni punti chiave che oggi possiamo riassumere così:

CAMBIARE OBIETTIVO. L’economia è fissa da oltre settant’anni sul PIL come principale misura del progresso, a giustificare le estreme disuguaglianze nel reddito e nella ricchezza. Per il XXI secolo è necessario un obiettivo ben più grande: rendere l’economia green e il lusso sostenibile, e portare tutta l’umanità in un ambiente sicuro ed equo. È ora di scoprire come prosperare in equilibrio.

VEDERE L’IMMAGINE COMPLESSIVA. Dobbiamo ridisegnare l’economia da capo, integrandola nella società e nella natura, e fare che sia alimentata naturalmente. Una nuova raffigurazione stimola nuove narrative.

COLTIVARE LA NATURA UMANA. Al centro dell’economia del XX secolo c’è il ritratto dell’uomo economico razionale: isolato, calcolatore, con dei gusti stabili, che domina la natura. Oggi è chiaro che siamo molto più ricchi di così: siamo sociali, vicini, fluidi nei valori e dipendenti dal mondo vivente. Stiamo ridisegnando un nuovo autoritratto.

ACQUISIRE COMPRENSIONE NEI SISTEMI. È ora di smettere di cercare le inafferrabili leve di comando dell’economia e di cominciare a gestirla come un sistema complesso in continua evoluzione, ribaltando l’emblematico andirivieni dei rifornimenti del mercato e delle curve della domanda con un pensiero sistemico basato sui feedback.

PROGETTARE PER DISTRIBUIRE. La diseguaglianza sociale non è una necessità economica: è un errore di progettazione. Bisogna andare oltre la ridistribuzione del reddito, fino alla ridistribuzione della ricchezza.

CREARE PER RIGENERARE. Un punto che neanche a dirlo, ci sta particolarmente a cuore. La teoria economica ha per lungo tempo considerato un ambiente “pulito” un bene di lusso. Questo secolo ha bisogno di un pensiero economico che scateni la progettazione rigenerativa per creare un’economia circolare – non lineare – per restituire agli esseri umani il ruolo di partecipanti a pieno titolo ai processi ciclici della vita sulla Terra.

ESSERE AGNOSTICI RIGUARDO ALLA CRESCITA. L’economia mainstream vede la crescita infinita come un obbligo, ma niente in natura cresce per sempre. Oggi abbiamo economie che hanno bisogno di crescere, mentre quello di cui abbiamo bisogno sono economie che ci facciano prosperare, che crescano o meno.

Quello che possiamo fare ora è mettere insieme il meglio delle idee emergenti creando così un approccio mentale economico che non sia fisso, ma in continua evoluzione. Noi, con la nostra moda etica e il design sostenibile abbiamo cominciato, scegliendo la strada della green economy come unica strada percorribile. E tu?

Articolo ispirato al libro “L’economia della ciambella” di Kate Rawort.