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N. 43 | IN FERIE DA COSA? I SOMMERSI ED I SALVATI

Regenesi Staff

N. 43 | IN FERIE DA COSA? I SOMMERSI ED I SALVATI

Da alcuni anni circola in rete un video con Sergio Marchionne in cui ricorda quando, poche settimane dopo la sua entrata nel Gruppo Fiat rientrò alla direzione generale di Torino nel mese di agosto e non trovò nessuno...tutti erano in ferie. Nel video, diventato virale, sottolinea e ribadisce: in ferie da cosa?

Il tema rimane, e ora come allora ogni impresa che lavori in un mercato competitivo globale (e non in un mercato "protetto") deve necessariamente uscire dalla propria "comfort zone" riorganizzandosi in base alle aspettative del cliente.
Ma come fare a conciliare le esigenze aziendali imposte dalla competizione con quelle personali volte a ricaricare le pile?

Rigenerarsi, nell'attuale società della conoscenza, è un atto fondamentale ed essenziale per preservare nel tempo il proprio valore professionale, oltre che per dare un senso alla propria esistenza. Il sociologo De Masi ha parlato di ozio creativo, quando l'individuo riesce a miscelare il piacere del gioco con il dovere dello studio e del lavoro fino a farli diventare un tutt'uno in cui si annulla la componente faticosa del lavoro e si recupera la componente creativa e utilitaristica della creatività derivante dal piacere del gioco.

Se tutti concordiamo con i principi "il cliente ha sempre ragione" e "il lavoratore deve potersi rigenerare" come possiamo conciliarli concretamente?
Non credo esistano ricette valide per ogni contesto, ma un principio da seguire sì, quello dell'equità. Ogni organizzazione (e ciascuno al suo interno) deve farsi carico della flessibilità necessaria a migliorare il servizio. Viceversa avremo i dannati che si confrontano con il cliente, destinati a fare le proprie ferie quando e se capita, ed avremo i salvati, coloro che vivono di processi slegati dalla competizione e che hanno il grande privilegio di organizzarsi come preferiscono.

E voi, cosa ne pensate?

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