Oggi proviamo a camminare “là dove gli angeli esitano", ovvero entrare nell’ambito in cui si coniugano tematiche di business con tematiche ecologiche, relazionali ed etiche. L’occasione è quella dell’ultima elezione del Presidente degli Stati Uniti; che a noi ha ricordato una cosa importante.
Non intendiamo parlare del fatto che Trump sia tradizionalmente più vicino alle industrie meno attente alla sostenibilità ambientale piuttosto che delle discutibili decisioni prese; ma parliamo della modalità stessa con cui un politico (ma a ben vedere ognuno di noi) interagisce con i suoi interlocutori, che è parte integrante sia della creazione che della soluzione dei problemi stessi.
Proviamo a spiegarci meglio.
E' necessario prestare attenzione al merito delle decisioni che vengono prese (parlando quindi di ecologia dei contenuti, come spesso ricordiamo: sostenibili economicamente, socialmente e per l’ambiente) così come al modo e alla relazione con cui si arriva a queste decisioni e a prendere le proprie posizioni.
Crediamo che un approccio ecologico evoluto debba integrare anche la dimensione del “come” si arriva a una soluzione, come ci si comporta verso gli altri e verso le regole e le convenzioni. Parliamo quindi di ecologia relazionale.
L’inquinamento non è dovuto solamente a prodotti maldestri o mal progettati, ma sono inquinanti anche le relazioni e la comunicazione volte a prevaricare o cercare intenzionalmente di manipolare l’altro. I comportamenti che non ricercano una condivisione ma sono anzi, volti a contrapporre, inquinano le relazioni sociali. In questo senso, quando ci troviamo a votare per scegliere chi ci rappresenta, dovremmo guardare cosa dice (il merito) e come lo fa -prevaricando, manipolando? Oppure supportando e confrontandosi?-. Convenzioniamo come lavorare oppure cambiamo le convenzioni in modo da renderle funzionali a quello che ci serve in quel momento?
Noi di Regenesi ci proponiamo di sviluppare relazioni paritarie e adulte con tutto il nostro ecosistema che comprende partner, fornitori e colleghi. Abbiamo imparato sulla nostra pelle che i “grossi" spesso non sono “grandi" e che le dichiarazioni etiche qualche volta sono semplicemente “copy di agenzia". Crediamo che la sostenibilità economica debba transitare da un’educazione alla responsabilità personale oltre che alla sostenibilità sociale e ambientale.