L'Unione Europea, all'interno del programma Interreg Europe, definisce una Buona Pratica come un'iniziativa (ad esempio, un progetto, un processo, una tecnica) che ha dimostrato di avere successo perché ha fornito risultati tangibili e misurabili nel raggiungimento di un obiettivo specifico. Pertanto, è importante che il successo dimostrato in una regione sia scalabile e di potenziale interesse per altre regioni.
Per questo motivo, lo scambio di esperienze è stato fondamentale all'interno del RETRACE project, che comprende 7 visite sul campo in cui sono state identificate e visitate 65 Buone Pratiche di Economia Circolare nei paesi partner del progetto (Italia, Spagna, Francia, Romania e Slovenia) e in Scozia e Paesi Bassi, regioni all'avanguardia nell'innovazione circolare.
Da questa esperienza sono emerse 5 aree chiave su cui intervenire per supportare lo sviluppo delle imprese circolari:
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Promuovere la cooperazione intersettoriale. È il caso di Horizon Proteins, che in Scozia sta realizzando una nuova attività basata su una tecnologia brevettata per ottenere proteine sottoutilizzate catturate nei sottoprodotti delle distillerie per creare mangimi di alta qualità per pesci. La collaborazione tra diverse discipline (biologia, ingegneria, e gestione) e diversi settori industriali (università, distillerie di whisky, industrie chimiche, allevamenti ittici) è stata essenziale.
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Valorizzare le politiche focalizzate sull'Economia Circolare. Un esempio è The Circular Valley, un hub di innovazione nei Paesi Bassi che mira a potenziare le attività legate all'Economia Circolare riunendo diversi soggetti (designer, ONG, start-up, PMI, grandi aziende e organizzazioni governative). Questo ambiente favorisce la creazione di nuove sinergie tra di essi. In questo caso, l'Hub è uno strumento dedicato che permette di fornire supporto pratico e legislativo alle nuove attività circolari.
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Sostenere le attività imprenditoriali nell'ambito dell'Economia Circolare. In Slovenia, l'azienda Iskraemeco sta realizzando il Fair Meter Project, che mira a produrre contatori elettronici intelligenti tenendo conto della sostenibilità ambientale e sociale dell'intera filiera. In questo caso, gli Appalti Pubblici sono stati un elemento fondamentale: il governo olandese ha lanciato un appalto da 470 milioni di euro, che non solo beneficia il vincitore, ma promuove anche nuove tendenze sostenibili e circolari nell'industria energetica.
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Sostenere il ruolo delle PMI nell'innovazione circolare. Ad esempio, Agrindustria è una PMI italiana che focalizza la sua attività sull'utilizzo del valore inutilizzato dei rifiuti agro-industriali e agricoli locali creando prodotti sostenibili per diverse applicazioni industriali, come automotive, clean tech, cosmetica e allevamento. Questo è stato possibile anche grazie all'accesso a strumenti politici regionali che hanno permesso all'azienda di investire in prodotti sostenibili e innovazione di processo, nonostante le sue dimensioni limitate e la mancanza di risorse umane e finanziarie per creare un dipartimento di ricerca e sviluppo interno.
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Aumentare il coinvolgimento e la formazione delle persone coinvolte nelle attività di Economia Circolare. Ciò include principalmente il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei cittadini e degli attori regionali, come nel caso di Edinburgh Remakery, un centro che offre programmi creativi sul riuso e sull'Economia Circolare aperti a cittadini, imprese e autorità pubbliche. In altri casi, l'obiettivo di sensibilizzazione è affrontato a livello globale e si concentra su tematiche importanti per lo sviluppo sostenibile: AquafilSLO, un'azienda slovena che recupera il nylon contenuto nei rifiuti di plastica, ha lanciato un'iniziativa per raccogliere le reti da pesca disperse in mare e sensibilizzare le persone sull'inquinamento marino e oceanico.
Una selezione delle Buone Pratiche è disponibile sul sito web del progetto RETRACE.